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sabato 20 novembre 2010

Noi credevamo


Noi credevamo

Un film di Mario Martone. Con Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Francesca Inaudi, Andrea Bosca, Edoardo Natoli. Dur. 170 min. - Italia, Francia 2010.

Lungo film dalle caratteristiche più televisive che cinematografiche. La ricostruzione degli anni risorgimentali è impostata sulle vicende di tre giovani amici del sud (Domenico, Angelo e Salvatore) che si affiliano alla Giovine Italia di Mazzini. Dopo questo primo momento le loro strade si dividono (il film segue a episodi le loro vite) per poi intrecciarsi nuovamente nel finale. Il film traccia le linee di quello che si può definire Risorgimento nudo, non idealizzato, evidenziando le idee contrapposte degli stessi protagonisti della ribellione alle monarchie dell'epoca. Un Mazzini già vecchio da giovane, più santone che idealista, con un Crispi spregiuducato nell'ottenere il potere, fanno da sfondo alle vicende particolari dei protagonisti, che crescendo si ritrovano sempre più disillusi nell'evoluzione della vicenda unitaria dove, alla fine, ad un potere a cui ci si è ribellati per un'intera vita se ne sostituisce un altro, quello italiano, soprattutto nelle terre del sud. Film in definitiva lento, lungo, che solo nella parte finale con l'apparizione quasi metafisica del generale Garibaldi ai garibaldini mostra quello slancio emotivo che determinò l'impegno dei molti giovani dell'epoca. Così come risultano efficaci al messaggio che il film vuole dare le scene finali con un Crispi solo al parlamento che con le sue parole sebra rinnegare tutti gli ideali rivoluzionari e con il protagonista Lo Cascio-Domenico che lo ascolta di nascosto ed è infine travolto da una sgomenta disillusione espressa magistralmente dalla frasa "noi credevamo".


mercoledì 10 novembre 2010

Inception


Inception

di Christopher Nolan. Con Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page. Durata 142 min. - USA, Gran Bretagna 2010

Leonardo Di Caprio veste i panni di Dom Cobb, personaggio che sfrutta una particolare capacità, quella di entrare nei sogni degli altri e di manipolarli. Viene reclutato, e ricattato, insieme alla sua squadra da un ricco imprenditore, Saito, che vuole distruggere un'azienda rivale ricorrendo a questa particolare tecnica. Infatti bisognerà impiantare un'idea nella mente del ricco rampollo avversario Robert Fischer Jr. che erediterà la società dal padre morente. Questa idea introdotta nel sogno dovrà poi svilupparsi autonomamente per portare alla rovina del concorrente di Saito. Da questa trama prende il via un lungo viaggio onirico attraverso vari livelli di profondità della mente umana, portando ad esplorare i sogni dentro ai sogni con effetti assai coinvolgenti nello sviluppo della vicenda e con scene in stile Matrix, in cui gli eventi della vita reale influenzano i sogni modificandone gli scenari, la stessa gravità e  i suoni. Film assolutamente da vedere in prima persona non solo per gli effetti speciali, ma soprattutto per lo sviluppo della trama che oltre alla missione principale mostra la singolare e drammatica vita famigliare del protagonista.

 

martedì 2 novembre 2010

Quella sera dorata



Quella sera dorata

Un film di James Ivory. Con Anthony Hopkins, Laura Linney, Charlotte Gainsbourg, Omar Metwally, Hiroyuki Sanada.Tit. orig. The City of Your Final Destination. Drammatico, durata 118 min. - Gran Bretagna 2009.

Per una borsa di studio il dottorando Omar Razaghi parte dall'Università del Colorado per andare in Uruguay a scrivere la biografia dello scrittore Jules Gund, suicidatosi dopo aver scritto il suo unico romanzo "La Gondola". Controllato nella sua vita sentimentale e lavorativa dalla rigida fidanzata Deirdre, professoressa di letteratura, si ritova in Uruguay nella sperduta tenuta Ochos Rios della famiglia Gund con la vedova dello scrittore, l'amante dello scrittore con la figlia, il fratello e il fidanztao del fratello. Per ottenere l'autorizzazione alla biografia dai famigliari troverà si troverà a vivere la vita della famiglia Gund sentendola sua e scoprendo un tipo di amore differente da quello cui era abituato.
Il regista James Ivory ha adattato per il cinema il libro omonimo di Peter Cameron creando sullo schermo un'atmosfera retrò che caratterizza la famiglia Gund, originaria della Germania e poi fuggita durante il Nazismo in SudAmerica, e sfruttando il protagonista (Omar Razaghi) mostrando il cambiamento da un modo di vivere monotono e controllato a una vita vissuta amando il presente e lasciandosi andare al fuoco di una nuova passione.
Unica nota stonata di un buon film assai pacato e raffinatamente noioso è il finale al teatro di Madrid: abbastanza superfluo.


 

L'elefante occupa spazio


L'elefante occupa spazio

Italia 2010. Durata 60 min.

Presentato il 1 novembre 2010 alle ore 15:00 alla Casa del Cinema nella sezione Extra della V edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, questo film-documentario di Francesco Barnabei  racconta la vita di tre personaggi che lavorano in tre sale cinematografiche romane. Attraverso le storie, le manie e le pazzie di Ermanno Nastri (direttore di sala del cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti) che tra citazioni cinematografiche esegue prove dei suoi spettacoli teatrali nel cinema deserto, di Elio Grieco (proiezionista del cinema Greenwich) quasi rapito dagli alieni e con particolari filosofie sugli ombelichi delle donne, e infine di Fernando Romanelli (proiezionista del cinema Delle Mimose) neo inventore di grandi schermi alle prese con l'ufficio brevetti, questo docu-film ritrae più in generale la vita dei lavoratori del cinema. Infatti accanto ai tre personaggi compaiono i loro colleghi, proiezionisti, strappa-biglietti e cassiere che determinano in modo unico l'atmosfera di questi cinema d'autore (da sottolineare la performance di Francesca Damiani e Romina Morelli del Greenwich alle prese con le strane storie di alieni raccontate da Elio Grieco). I dialoghi tra i protagonisti e i loro colleghi assumono caratteristiche quasi da seduta psicologica in cui emergono le sfumature di diverse personalità, discorsi nei quali anche un elefante può essere considerato come animale domestico, con un'unica considerazione, logica nella sua stravaganza: che l'elefante occupa spazio. 



 

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